1a Moto cavalcata MSP Sicilia

Lunedì 30 Maggio 2011immagini (1)

1a motocavalcata M.S.P.SICILIA“enduro valle del belice”

 

Luogo: Triscina di Selinunte frazione di Castelvetrano (TP)

Lunghezza : 100 km circa

Asfalto: 15-20%

Numero iscritti :70

Gadget: sorteggio di premi ricordo

Contatti: www.asd-endurocastelvetrano.it   info@asd-endurocastelvetrano.it

Caria amici delle gomme tassellate, dopo la già consolidata  “motocavalcata garibaldina”, organizzata dagli amici del moto club salemiinmoto , l’incantevole Valle Del Belice ha ospitato gli amanti delle moto da enduro che,  grazie all’organizzazione della A.S.D. Enduro di Castelvetrano, il 17.4.11 si sono dati appuntamento in Località Triscina di Selinunte per partecipare alla Prima Motocavalcata Valle del Belice.

Uniti dalla passione per l’enduro ed alimentati da un forte affiatamento, Il 13 marzo 2011, venti amici costituivano l’a.s.d. Enduro Castelvetrano progettando, da li a poco, di organizzare la loro prima Motocavalcata non agonistica con lo scopo valorizzazione ulteriormente uno sport alquanto diffuso, praticato da giovani e meno giovani che scelgono, in assoluta sintonia con la natura del territorio di appartenenza, di divertirsi unicamente per PASSIONE.

È stato così che il successivo 17 aprile 2011 l’a.s.d. Enduro Castelvetrano, grazie al supporto federale dell’’M.S.P. SICILIA, al sostegno degli sponsor, all’aiuto dell’Amministrazione Comunale ed alla collaborazione della Protezione Civile, ha potuto inscenare, a tempo di record, la sua prima motocavalcata che ha fatto registrare la partecipazione di 70 enduristi accorsi dalle limitrofe province; ovviamente con l’esclusione dei soci organizzatori perchè intenti a vigilare sul percorso.

l’Evento, stando a quanto riferito da piloti protagonisti, è stato organizzato con dovizia di particolari garantendo massima sicurezza ai partecipati che, grazie all’efficiente modo con cui era stato segnato l’intero percorso, hanno potuto seguire il giusto tragitto senza causare danni a terzi e riportando moto e pilota sani e salvi alla base.

Il percorso ha esaltato tutte le caratteristiche del nostro territorio offrendo loro tutto il repertorio degno di una motocavalcata che si rispetti; fango, pietraie, sterrati veloci e, cosa poco vista in passato ma apprezzata dai più, la sabbia con le sue maestose dune Sahariane capace di dare fantasia ed estro per percorsi alquanto impegnativi e divertenti.

Suggestivo il luogo e lo scenario in cui ha preso il via la manifestazione, un’incontaminata distesa di spiaggia sabbiosa sull’arenile della località balneare Triscina di Selinunte, bagnata da un quieto Mar Mediterraneo che, baciato da un lustre sole, ha fatto da cornice ad uno Start degno dei fasti di una Dakar d’altri tempi.

L’eco dei pistoni, che i meno pratici hanno portato oltre i giri consentiti, ha dato il là alla nostra ed alla loro avventure infatti, giusto il tempo di mettere a fuoco gli avambracci nel primo fettucciato, seguiva una pietraia di benvenuto  con successivo attraversato del guado denominato “passo della pecora”.

Lasciate alle spalle la cartolina dei Templi Greci di Selinunte, gli avventurosi enduristi si affacciavano nella splendida Valle del Belice dove, distratti dal luccichio del mare ed incuranti di ciò che li aspettava , si dirigevano a passo spedito verso due terribili prove speciali dalle quale ne sarebbero usciti provati sia nel corpo che e nello spirito.

La prima di questa è stata “Valle Selas”,  una valle affatto incantata, irta di salitoni e curve strette su finissima sabbia che ha fatto registrare cappottamenti da Freestyle e principi di autoseppellimento. Superate le sabbie mobili e finito di costeggiare la sponda sinistra del  fiume Belice, con vegetazione alta 2m. ca,  si arrivava alla seconda prova speciale ovvero, un fettuccciato sulla collina chiamata “timpuni di crita”(collina di creta) dal fondo alquanto sconnesso e farinoso. Prova difficile? Chiedetelo alle braccia sfinite della compagnia della spinta!!.

I meno audaci, accompagnati dai sopravvissuti, proseguivano il tragitto risalendo le sponde dell’affluente del fiume Belice sino a giungere alla  salita della culorvia” (antico mito di un serpente che prima ipnotizza e poi divorare la sua preda).

Mai nome fu più azzeccato! Tutti i centauri che attraversarono  questo stretto e fangoso canalone in salita , dal fondo pietroso, hanno avuto il piacere di incontrare la “Culorvia” che, data la ricorrenza festiva, diede loro la grazia indicando la via d’uscita che è stata superata da un solo destriero grazia alla magia dello stacco di frizione.

Fortuna che in questo punto sono stati piazzati le colonne d’Ercole del nostro staff il sig. Caterpillar e Mr. Peppone che, con i loro 220 kg di muscoli, lanciavano le moto come zanzare al vento.

Percorsi così i primi 50 km. finalmente si arriva al punto di ristoro presso un baglio di case tipiche della nostra campagna attrezzato di vino locale, olive nocellara del Belice, pane nero di Castelvetrano, formaggi tipici e quant’altro serviva per rifocillare al meglio gli amici enduristi.

Terminato il ristoro, un terribile guado metteva a dura prova le corde e le braccia dello staff sino a quando tutti giungevano al “tunnel della vergine”, un piccolo e stretto sottopassaggio di un’antica via ferroviaria fatto in salita ed al cui interno ci sono cinque gradoni ad angolo retto da spararsi di fila, senza alcuna rincorsa dove i più generosi hanno lasciato in dono alla vergine qualche raggio e qualche cerchio.

Vista la luce, che non era certo quella del paradiso, una luccicante e scoraggiante pietraia in salita attendeva i valorosi centauri che, inebriati dai fumi di scarico e dal puzzo di frizioni bruciata, si dirigevano in stato comatoso verso l’inevitabile distesa di pietra.

Fatto ciò,  un trasferimento obbligatorio di circa 3 km su asfalto portava i piloti a far tappa anzi, direi “tappo”, alla “salita della diffidenza” inserita per prendere un po’ in giro i partecipanti a causa delle difficoltà che riservava l’invisibile discesa dalla pendenza assai pericolosa (45° ca.)  con fondo viscido, irta di sassi smossi e cespugli insidiosi, facile nascondiglio di qualche bestia feroce.

Inizia così la strada di ritorno verso il campo base attraverso incantevoli scenari offerti dalle sponde del lago di Delia  che, percorse senza particolari ostacoli, immersi nella natura più selvaggia,  conduceva i centauri tassellati su un tratto di arido asfalto ( scelto per ovvie ragioni di sicurezza) sino all’imbocco delle vecchie cave di estrazione di sabbia dove ad aspettarli c’erano gli ultimi km di fettuciato, facile da affrontare ed alquanto divertente.

Terminato il percorso un lauto pranzo aspettava i meritevoli amici del tassello Belicino che, nella suggestiva terrazza dell’hotel Haureus, hanno potuto deliziarsi di ogni bene alla vista di qual tratto di mare che aveva dato loro il buongiorno.

Dopo il pranzo è stata la volta del sorteggio di accessori e ricambi per moto che hanno soddisfatto i fortunati estratti con successiva distribuzione di gadget per tutti i partecipanti con annessa premiazione ricordo offerta dalla M.S.P. SICILIA.

Stanco ma soddisfatto, lo staff della a.s.d.enduro-castelvetrano ringrazia tutti gli amici che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento e, certi di migliorare nel prossimo futuro, invitano gli amanti dell’enduro a consultare il sito  www.asd-endurocastelvetrano.it   per conoscere e partecipare in tempo a tutti gli eventi che saranno organizzati.


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